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Chuck Wepner: il pugile che ispirò Rocky

Pubblicato il 30/11/2016

Chuck Wepner, il pugile che ispirò Rocky!


Wepner è un ex pugile americano settantasettenne, dal fisico imponente, soprannominato l'azzuffatore di Bayonne, che ispirò il personaggio di Rocky Balboa a Sylvester Stallone, alle prime armi come attore e sceneggiatore.

Chiuse la sua carriera di pugile nel 1978 con 35 vittorie di cui 18 per KO, 14 sconfitte e 2 pareggi (tra le sue sconfitte eccellenti, quelle contro George Foreman e Sonny Liston, quest'ultimo ad oggi uno dei più feroci incontri della storia della boxe).

Una tenacia, una forza, una resistenza ed un coraggio fuori dal normale, così come la sua straordinaria capacità di assorbire colpi, riuscendo a restare sempre in piedi. A fine carriera erano ben 329 i punti di sutura presenti sul suo viso.

Lavorava come commesso in un negozio di liquori.

Il 24 marzo del 75 Don King organizzò a Richfield un match tra il pugile americano ed il campione Muhammad Ali, valido per il titolo del mondo dei pesi massimi.

Il mito della boxe contro il pugile semisconosciuto: nessuno avrebbe pensato che Wepner avesse potuto resistere ad Alì.

Wepner era l’unico convinto di potercela fare. La mattina del mondiale aveva comprato alla moglie un vistoso négligé blù. «Indossalo, perchè stasera dormirai con il campione dei massimi»

Il match iniziò subito con un Alì in gran forma, in grado di scaricare moltissimi colpi sul suo avversario, senza però riuscire a metterlo giù. Con il passare dei minuti e dei round, Wepner si rivelava sempre più un ottimo incassatore rendendo vai gli attacchi di Ali, sino a quando, dopo 9 riprese di colpi incessanti, Wepner scaricò un destro sul volto del campione, mettendolo al tappeto e quasi fuori dalle corde. Il pubblico impazzì. Chuck guardò l'angolo e gridò al suo coach: "Prepara la valigia, andiamo in banca ad incassare i soldi, siamo ricchi". L'altro, pochi secondi dopo, gli rispose: "Girati e combatti, Alì si è rialzato"!

Ali si rialzò rabbiosamente e per le cinque riprese successive ricoprì incessantemente di colpi Wepner, che continuò incredibilmente a rimanere in piedi, sino a 19 secondi dal termine del match, dove Alì lo scaraventò sulle corde con un diretto destro in viso, aggiudicandosi il match per Ko tecnico dopo la sospensione dell'arbitro.

Il match fu di una ferocia inaudita. Wepner subì quasi sempre, senza però mai arrendersi. Al termine dell'incontro una persona gli chiese se avesse provato molto dolore e lui rispose: "Non ho tempo per il dolore!"

Questo combattimento ispirò il giovane Sylvester Stallone, alla ricerca di nuove idee per scrivere nuove sceneggiature, per il suo film Rocky del 1976.

Così, Wepner 'divenne' Rocky, e Muhammad Ali'divenne' Apollo Creed, dando vita ad uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.

Fonti: Wikipedia / Corriere Dello Sport